IN COLLABORAZIONE CON L’AREA MARINA PROTETTA DI TAVOLARA PUNTA CODA CAVALLO
Il progetto di citizens science TAVOLARA LAB 2018 ha previsto attività di formazione e educazione ambientale suddivise in quattro azioni principali di seguito descritte.
La Posidonia oceanica è una fanerogama marina endemica del Mediterraneo, in grado di sviluppare estese praterie dalle acque superficiali fino a una profondità di circa 40 m. Le praterie di Posidonia oceanica rivestono un ruolo fondamentale per l'equilibrio degli ecosistemi marini costieri, offrendo cibo e protezione a numerose specie, anche di pregio, e un ruolo esclusivo per la protezione dei fondali e dei tratti di litorale a essi antistanti.
L'azione FORESTA SOTTOMARINA si è svolta durante i mesi di luglio e agosto 2018, con una proroga al 9 settembre per il completamento delle attività previste. Durante questi mesi sono state
realizzate 14 uscite in mare effettuate in 11 giornate, all'interno dell'AMP di Tavolara in collaborazione con i centri d'immersione autorizzati e con un minimo di n° 5 subacquei volontari per
uscita. Per aderire al progetto i subacquei volontari erano in possesso almeno di un brevetto 'Open Water Diver' (o equivalente) ed hanno operato su un numero prefissato di celle geografiche di
100 m per lato, indicate dal tecnico GIS dell'AMP di Tavolara.
L'attività ha seguito rigorosamente il seguente programma:
I volontari sono stati chiamati ad apprendere e applicare il protocollo di rilevamento ideato e fornito dal comitato scientifico dell'AMP di Tavolara Punta Coda Cavallo per il monitoraggio della
Posidonia oceanica. Il monitoraggio ha consentito di valutare la densità della prateria attraverso il conteggio dei fasci fogliari entro una cornice quadrata di 50 cm × 50 cm, lasciata depositare
in modo casuale sulla prateria stessa, effettuando un numero di repliche casuali per ogni cella geografica pari a 9.
I volontari hanno operato in coppia e si sono alternati nella conta dei fasci di posidonia. Successivamente hanno annotato sulla lavagnetta il numero di fasci contati, la profondità (misurata
accuratamente alla base dei fasci contati), il tipo di substrato (sabbioso, roccioso o matte). Al termine del rilievo sono stati riportati anche l'aspetto generale del posidonieto (continuo o più
o meno frammentato) nonché la presenza "indicativa" di esemplari di Pinna nobilis, specie protetta di elevato valore naturalistico, e di caulerpe invasive (Caulerpa cylindracea e C. taxifolia),
specie algali non-indigene che possono minacciare la biodiversità marina.
La densità è stata analizzata e espressa come numero di fasci presenti su ogni m2 di fondo, mentre i valori medi di densità assoluta per stazione sono stati successivamente classificati secondo
gli stadi previsti da Buia et al. (2004) e da Pergent-Martini et al. (2005).
OBIETTIVO
Questa azione di progetto ha avuto lo scopo di formare e sensibilizzare i subacquei sul fondamentale ruolo ecologico della Posidonia oceanica e al contempo determinare lo stato di salute della
stessa utilizzando la densità dei fasci come indice di riferimento.
RISULTATI CONSEGUITI
Grazie ai subacquei volontari aderenti al progetto è stato possibile monitorare la densità e lo stato di conservazione della Posidonia oceanica. Il set di dati, prodotto dai volontari, sarà
inserito nella banca dati dell'area marina, e fornirà una stima sullo stato di salute della Posidonia oceanica, utile a fini gestionali.
Alle attività hanno partecipato alle attività 7 centri d'immersione che, svolgendo le loro attività all'interno dell'area marina protetta di Tavolara-Punta Coda Cavallo, hanno fornito assistenza
sia sul piano della logistica che su quello del reclutamento dei subacquei:
Complessivamente, sono state effettuate 14 uscite, per un totale di 101 subacquei, arrivando ad una media di 7,2 subacquei per uscita. L'obbiettivo quantitativo dei 100 subacquei è stato rispettato con la conclusione delle attività a mare. Tutti i subacquei partecipanti hanno svolto e applicato il protocollo concordato tra RCI e AMP sul monitoraggio delle praterie di Posidonia oceanica in maniera adeguata e secondo le metodologie concordate.
La cernia bruna, Epinephelus marginatus, rappresenta una delle principali specie carismatiche delle aree marine protette del Mediterraneo, di particolare interesse per il turismo subacqueo. Al fine di rendere sempre più sostenibile questa forma di turismo, il progetto prevede di coinvolgere i subacquei nel censimento di questa importante risorsa, facilitando così un aumento di consapevolezza e rispetto verso il valore di questa specie. Le forme adulte sono territoriali e i grandi maschi controllano harem diversamente numerosi. Molte sono le informazioni necessarie a garantire una corretta gestione. Questa azione di progetto si svolge durante la stagione estiva 2018, tra i mesi di giugno e settembre. Durante tali mesi sono stati contattati i centri di immersione autorizzati dell'AMP di Tavolara ed i loro clienti. In particolare, ai subacquei muniti di video-camera è stato chiesto di condividere le foto e i video che documentano le cernie presenti nei siti d'immersione dell'AMP di Tavolara. Tale materiale video-fotografico è stato utilizzato per la creazione di un database e successivamente analizzato per l'identificazione dei singoli esemplari di cernia bruna. Il metodo di riconoscimento si basa su differenze naturali e permanenti delle macchie cefaliche delle cernie, paragonabili all'impronta digitale umana. In particolare, l'identificazione individuale avviene attraverso un software di riconoscimento individuale interattivo (I3S Pattern v. 4.0.2). In questo modo, le foto forniscono indicazioni cruciali sui movimenti degli individui nell'area d'indagine. L'elaborazione dei dati è iniziata parallelamente alla raccolta del materiale video-fotografico e si è terminata il 30 novembre 2018.
La partecipazione allo studio da parte dei subacquei ricreativi è stata promossa attraverso la realizzazione di materiale informativo (poster), che è stato affisso nei centri d'immersione.
Inoltre, la comunità subacquea e la cittadinanza locale sono state attivamente coinvolte e sensibilizzate riguardo allo scopo della ricerca durante tre eventi di divulgazione e sensibilizzazione
aperti al pubblico, pianificati con cadenza mensile (28 giugno, 26 luglio e 9 agosto) per massimizzare la partecipazione delle presenze turistiche.
Su richiesta dei centri d'immersione, sono stati svolti eventi divulgativi anche presso i singoli centri sub oltre che attività di briefing pre-immersione durante le uscite con i subacquei
ricreativi.
OBIETTIVO
La cernia bruna, Epinephelus marginatus, è una specie in pericolo a causa del sovra-sfruttamento da pesca. L'obiettivo del progetto è monitorare la presenza e della numerosità delle
cernie nello spazio (nell'AMP di Tavolara) e nel tempo (durante l'estate), allo scopo di supportare e garantire efficaci misure di tutela.
RISULTATI CONSEGUITI
Grazie alla partecipazione attiva dei subacquei ricreativi è stato possibile massimizzare le osservazioni di cernia bruna nel tempo e nello spazio, raccogliendo quantità rilevante di materiale
fotografico. Nell'arco dell'estate 2018 è stato raccolto un numero consistente di fotografie, per un totale di 556 scatti ricevuti (150 era l'obiettivo minimo previsto). Da questo materiale sono
state selezionate 206 foto. L'identificazione individuale delle cernie ha consentito di stimare la numerosità delle cernie presenti presso i siti d'immersione, oltre che evidenziare fenomeni di
migrazione verso siti che potrebbero supportare la formazione di aggregazioni riproduttive. Il progetto ha assolto, quindi, il duplice scopo di avanzare le conoscenze a disposizione sulla
biologia riproduttiva della cernia bruna e sensibilizzare i cittadini riguardo all'importanza di proteggere questa specie di studio e le risorse marine in generale.
Le specie del genere Carpobrotus (C. edulis, C. acinaciformis e ibridi fra le due specie), di origine sudafricana, sono considerate fra le specie vegetali maggiormente invasive nelle isole e nelle zone costiere mediterranee, come testimoniato da innumerevoli indagini, e per questo motivo sono oggetto di un numero crescente di programmi di eradicazione.
Le attività di sensibilizzazione e formazione sono state rivolte agli studenti degli istituti superiori e si sono svolte durante incontri in plenaria a scuola e in occasione di attività pratiche di eradicazione. Sono state programmate n° 6 uscite sul campo, concordate con gli Istituti Superiori che hanno aderito al progetto, per un numero di circa 50 studenti per ciascuna uscita, allo scopo di identificare ed eradicare manualmente il Carpobrotus. Gli interventi di eradicazione sono stati eseguiti nelle spiagge mappate dall’ufficio GIS dell’AMP di Tavolara e si sono svolti dal 20 settembre 2018 al 30 novembre 2018.
Durante le plenarie si è cercato di sensibilizzare i ragazzi alle tematiche delle specie aliene e al rischio di perdita di biodiversità associato alla presenza di queste specie. Si è cercato di far aumentare, nei ragazzi, la consapevolezza dei rischi ambientali connessi alla perdita di biodiversità cercando di prediligere la naturalità delle dune e la loro importanza evitando la propagazione vegetativa e la dispersione dei semi o piccoli pezzi della pianta.
OBIETTIVO
Sensibilizzare e formare n° 300 studenti degli istituti superiori alle tematiche delle specie aliene e al rischio di perdita di biodiversità associato alla presenza di queste specie. Le attività
di sensibilizzazione e formazione si sono svolte durante incontri in plenaria a scuola e in occasione di attività pratiche di eradicazione. Sono state realizzate n° 6 uscite sul campo, concordate
con gli Istituti Superiori che hanno aderito al progetto, per un numero massimo di 50 studenti per ciascuna uscita, allo scopo di identificare ed eradicare manualmente il Carpobrotus. Gli
interventi di eradicazione sono stati effettuati nelle spiagge mappate dall'ufficio GIS dell'AMP di Tavolara a partire dal 20 settembre 2018 e si sono conclusi il 30 novembre 2018.
RISULTATI CONSEGUITI
L’Area Marina Protetta di Tavolara Punta Coda Cavallo si trova all’interno di un contesto costiero ricco di valori ambientali e paesaggistici, che è però interessato da una consistente popolazione residente, che aumenta ulteriormente durante i mesi estivi. Questo genera diverse criticità, che hanno alta priorità d’intervento per l’Ente Gestore. La produzione di rifiuti, insieme agli impatti della presenza antropica sulla biodiversità, rientra fra le priorità individuate.
Le attività di sensibilizzazione e formazione sono state rivolte agli studenti degli istituti superiori e si sono svolte durante incontri in plenaria a scuola e in occasione di attività pratiche in spiaggia.
Durante le plenarie si è cercato di sensibilizzare i ragazzi sulle criticità, che l’Ente Gestore dell’AMP vuole curare e risolvere, come la produzione incontrollata di rifiuti, insieme alla massiccia presenza antropica creando una minaccia sulla biodiversità. Si è cercato di sensibilizzare i ragazzi alle tematiche di conservazione della spiaggia come risorsa e come ambiente fragile da tutelare, attraverso attività di monitoraggio pratiche sul campo con l’utilizzo di protocolli standardizzati che possano fornire un dato importante e utile al controllo e alla pianificazione di azioni future di contenimento. Si sono informati i ragazzi al tema della raccolta differenziata e dei rifiuti, con maggiore attenzione a quelli di natura plastica e dei loro terribili effetti sull’ambiente marino.
L’azione di monitoraggio ha previsto n° 6 uscite sul campo, concordate con gli Istituti Superiori che hanno aderito al progetto, per un numero massimo di 50 studenti per ciascuna uscita. Gli studenti, divisi in piccoli gruppi di lavoro, hanno monitorato le spiagge con il protocollo del MAC emerso di Reef Check Italia, che prevede l’utilizzo di quadrati della misura di 50 cm × 50 cm e lo svolgimento di un numero minimo di 5 ripetizioni per gruppo. I dati raccolti dagli studenti, attraverso la compilazione delle schede del protocollo, sono stati caricati sul portale https://www.reefcheckmed.org/italiano/reef-check-med/mac-emerso/ per permetterne l’elaborazione e la successiva restituzione all’Ente Gestore dell’Area Marina Protetta Tavolara Punta Coda Cavallo. L’argomento principale che è stato trattato durante le attività è quello relativo ai rifiuti ed alla raccolta differenziata, cogliendo anche l’occasione per spiegare l’importanza della Posidonia oceanica come pianta marina, indicatrice di buono stato del mare, e non come alga e sporcizia.
Dopo il monitoraggio si è svolta, dove c’era bisogno, una pulizia della spiaggia cercando di differenziare i diversi rifiuti raccolti, si è fatto anche un lavoro di classificazione e/o identificazione di conchiglie, alghe o altri esseri marini rinvenuti sulla battigia allo scopo di stimolare i ragazzi verso la scoperta dell’ambiente marino.
OBIETTIVO
Sensibilizzare e formare n° 300 studenti degli istituti superiori alle tematiche di conservazione della spiaggia come risorsa e come ambiente “di confine” da tutelare, attraverso attività di monitoraggio pratiche sul campo con l’utilizzo di protocolli standardizzati che possano fornire un dato utile al controllo e a alla pianificazione di azioni future di contenimento.
RISULTATI CONSEGUITI
Le scuole coinvolte nelle azioni LIBERIAMO LE DUNE e PULITA PER NATURA sono state:
Sono state effettuate n° 6 uscite per l'attività Liberiamo le dune e n° 6 uscite per le attività Spiaggia Pulita, coinvolti 445 studenti in totale.
In particolare, le uscite per LIBERIAMO LE DUNE sono state:
Le uscite per PULITA PER NATURA sono state:
Con questo genere di attività si è voluto promuovere una differente sostenibilità ambientale che mira a valorizzare e proteggere la risorsa spiaggia; si è fatta una riflessione sugli impatti
derivanti dalla pulizia meccanica delle spiagge e si è ragionato su possibili semplici comportamenti che ogni individuo può assumere nella vita di tutti i giorni.