Il protocollo Reef Check nacque in seguito alla constatazione che non esistevano dati sufficienti per stabilire una “baseline” dello stato di salute dei reef corallini del pianeta. Il vantaggio del protocollo consisteva, soprattutto, nella possibilità di coinvolgere volontari subacquei che, condotti da biologi marini, potessero dare un contributo fondamentale alla raccolta di dati diversamente non ottenibili.
La prima applicazione del protocollo su scala mondiale avvenne nel ’97. In seguito il protocollo ha ricevuto importanti conferme sia in fatto di
numero di dati raccolti sia in qualità degli stessi, diversi studiosi hanno pubblicato lavori citando il database di Reef Check. Il protocollo si è rivelato molto efficace non solo nel
coinvolgimento di appassionati volontari, desiderosi di dare il loro contributo alla conservazione dei loro reef preferiti. Giovani studenti e laureati in biologia marina hanno potuto usufruire
di un metodo idoneo a perfezionare le loro abilità di specialisti dell'ambiente marino. Molto spesso i corsi di laurea terminano senza che uno studente abbia acquisito una conoscenza diretta
delle scogliere coralline, pur avendo essi solide basi per la comprensione del funzionamento di questi ecosistemi unici.
Le spedizioni realizzate da Reef Check Italia, presso il Centro Coral Eye nell'isola di Bangka (Indonesia), hanno confermato il valore di questa
esperienza nella formazione dei giovani biologi marini italiani. Attraverso tre differenti tipi di transetti i partecipanti hanno potuto apprendere nozioni utili a definire il livello di
ricoprimento del substrato da parte dei coralli costruttori del reef e altri importanti organismi come spugne, ascidie o alghe.
A riconoscere vari tipi di pesci o invertebrati, utili indicatori di impatti antropici come l’eccesso di pesca o di fenomeni naturali come ad
esempio episodi di bleaching legati a semplice predazione o come indice di avvenimenti a più vasta scala come il riscaldamento globale.
Nel corso delle due spedizioni sono stati raccolti dati che hanno fornito per la prima volta una baseline dello stato di salute dei reef corallini dell'area di Bangka. Il coinvolgimento di Reef
Check Indonesia, presente con il Program Manager Derta Prabuning, ha inoltre consentito di gettare le basi per la nascita di una partnership fra le due associazioni che potrebbe portare in futuro
al coinvolgimento della popolazione locale in programmi di educazione volti alla formazione di giovani indonesiani che abbiano consapevolezza del valore dei loro reef.
Ciò potrebbe avvenire con il coinvolgimento di ragazzi delle scuole primarie e secondarie dell'isola, assieme ai loro insegnanti, utilizzando i
dati raccolti e proponendoli attraverso programmi a tutti comprensibili.
Grazie alla formazione di nuove generazioni più consapevoli sarà possibile intervenire per ostacolare tutte quelle pratiche di distruzione dei reef ancora oggi largamente usate in tutta
l'area.