Il Nord Adriatico o Alto Adriatico è il mare più a nord del Mediterraneo. Lungo la parte occidentale italiana alcune centinaia di km di coste, in prevalenza sabbiose, si susseguono dal golfo di Trieste, a nord, fino alla città di Ancona, a sud. Ovunque il mare degrada dolcemente verso un fondale, prevalentemente a base di sedimenti fini, con una profondità media molto bassa, attorno ai 35 metri. L’ecosistema del mare Nord Adriatico è uno dei più produttivi di tutto il Mediterraneo, in grado di ospitare una straordinaria varietà di organismi.
Ad eccezione di Miramare (Trieste) nessun’altra area marina protetta è presente lungo questo tratto di coste. A giugno 2012 l’Europa proteggeva
il 4.5% della sua superficie marina, meno della metà rispetto all’impegno preso nel 1992, durante la United Nations Convention on Biological Diversity, che richiedeva la protezione di almeno il
10%.
Numerose, lungo tutto il litorale, sono le scogliere frangiflutti, sistemate allo scopo di proteggere le spiagge dal fenomeno dell’erosione. Queste nel corso degli anni hanno consentito a
molteplici forme di vita di trovare l’habitat ideale per la loro sopravvivenza. Le scogliere forniscono substrati duri in un habitat altrimenti caratterizzato dalla costante presenza di sabbia.
Per questo motivo in tale fascia convivono specie tipiche di fondali sabbiosi con altre proprie di aree rocciose. Questo mix consente di osservare rappresentanti di tutti i principali phyla
animali in un habitat così facilmente accessibile quanto misconosciuto.
Lungo un tratto costiero interamente pianeggiante uniche eccezioni sono il promontorio del Conero, nell’estremità più a sud, e il colle del San Bartolo a Pesaro, ad oggi entrambi parchi naturali
terrestri.Da tali premesse originano i diversi temi sviluppati durante la seconda
edizione dell’evento “Biodiversità del Nord Adriatico”, svoltosi nel bellissimo scenario del Parco Naturale del San Bartolo (Pesaro). Il parco è caratterizzato dalla presenza di una falesia che
disegna spazi ideali da mettere al riparo dal sempre maggior impatto antropico, e nei quali i cittadini possano ritrovare quei paesaggi naturali che li rendono più sensibili ai temi della
protezione e conservazione.
Nell’arco di diverse giornate si sono susseguite le seguenti attività.
Allestimento di una mostra itinerante con una serie di poster dedicati alla biodiversità del nord Adriatico, realizzati da Reef Check Italia con il contributo di immagini scattate dai subacquei
della società Subtridente di Pesaro. Le manifestazioni si sono svolte nelle località di Fiorenzuola di Focara, cuore del Parco San Bartolo; nella sede della società Subtridente, all’estremità più
a sud del Parco, e nella parte più a nord nel comune di Gabicce.
Presso la sede del museo paleontologico del Parco si è tenuto un convegno durante il quale il prof. Walter Landini, ordinario di Paleontologia
all’Università di Pisa, ha descritto la storia delle vicissitudini geologiche e climatiche che per milioni di anni hanno interessato il Mediterraneo; quindi la prof.ssa Nicoletta Bedosti
(Università di Urbino) ha illustrato i reperti fossili, provenienti dai giacimenti del San Bartolo, conservati nel locale museo. Ha fatto seguito la relazione del prof. Carlo Cerrano, presidente
di Reef Check Italia onlus e docente di Zoologia all’Università di Ancona, che ha evidenziato la necessità di approfondire le conoscenze della biodiversità marina di questo tratto di mare
Adriatico per porre le basi utili alla progettazione di un’area protetta in questa zona. L’intervento conclusivo di Eva Turicchia, coordinatrice dei volontari subacquei del Nord Adriatico, ha
evidenziato l’importanza del volontariato subacqueo e descritto il nuovo protocollo di monitoraggio delle scogliere frangiflutti del Nord Adriatico elaborato da Reef Check Italia
Onlus.
Nella parte dedicata al monitoraggio dell’ambiente costiero emerso (protocollo MACe.) gli studenti di sei classi del Liceo Scientifico G. Marconi
e Istituto Agrario A. Cecchi di Pesaro hanno collaborato con i biologi di RCI alla raccolta di dati di monitoraggio di una spiaggia del Parco San Bartolo. Le lezioni teoriche in aula e l’attività
pratica in spiaggia hanno contribuito certamente a formare negli studenti una nuova coscienza del valore di una spiaggia naturale.
Infine la giornata dedicata al monitoraggio dell’ambiente marino sommerso alla quale hanno partecipato numerosi subacquei della società
Subtridente Pesaro. Al termine della giornata i dati raccolti dai volontari sono stati inseriti nei database online e sono ora a disposizione per una libera consultazione a chiunque ne faccia
richiesta.
In conclusione, com’era già avvenuto fin dalla prima edizione del 2012, ancor di più quest’anno l’evento è stato caratterizzato da un importante coinvolgimento di Pubbliche Istituzioni, Scuole,
Amministrazioni Locali, Associazioni Non Governative, Università, Club Subacquei e tanti comuni cittadini, realtà molto diverse fra loro ma tutte unite da un unico obiettivo: la valorizzazione e
protezione del loro ambiente marino.
Arrivederci alla terza edizione, nel 2014, alla quale hanno già aderito nuove importanti realtà regionali.