Sabato 17 luglio presso il diving di Ventimiglia Pianeta blu, si è tenuto un nuovo corso Reef Check Ecodiver MAC. Grazie alla collaborazione e alla volontà di Luca Coltri, sei nuovi subacquei sono diventati ecodiver, raccogliendo informazioni su uno dei posti più belli della Liguria di ponente, il sito di immersione Balzi Rossi.
L’intera zona di Capo Mortola è purtroppo nota per essere un esempio della
lentezza burocratica poiché nonostante la volontà dei cittadini, questo splendido posto non è stato ancora trasformato in parco marino, l’unico tra l’altro nel ponente. Noi di Reef Check Italia
speriamo di aver dato un piccolo contributo alla realizzazione di questo progetto, non soltanto perché sono stati inseriti dati di riferimento su un punto di immersione cruciale nella zona di
Capo Mortola, ma anche perché i subacquei stessi si sono resi conto di quanto importante sia la raccolta di informazioni per poter stabilire corretti programmi di gestione. Dopo una breve lezione
introduttiva sulle finalità di Reef Check e un breve excursus sulle specie da censire, il gruppo è partito alla volta del sito di immersione.
La bellezza del luogo è saltata immediatamente agli occhi: una piattaforma coralligena a pochi metri di profondità, caratterizzata da alghe verdi (Codium bursa) e alghe brune (Padina
povonica), da gorgonacei (principalmente E. cavolinii) e spugne nascoste tra gli anfratti (Cliona viridis), da nudibranchi (Discodoris atro maculata) e
flabelline.
Sia nella prima che nella seconda immersione, sono stati raccolti dati di presenza e di densità sulla gorgonia gialla, sulla margherita di mare (Parazonathis axcinellae) e sulle
madreporeCladocora caespitosa e Balanophyllia europea.
Purtroppo i segni delle morie avvenute l’anno precedente erano ancora evidenti, soprattutto sulla popolazione di P. clavatapresente intorno ai 30 metri, però la poca presenza di
mucillagine, le temperature ancora non troppo elevate e il cospicuo numero di fauna vagile osservata (castagnole, occhiate, salpe, saraghi, corvine, scorfani, polpi, gronghi e murene) fanno ben
sperare in un recupero.
Alla fine della giornata, nonostante la stanchezza per le due immersioni si
facesse sentire, i subacquei hanno deciso di organizzare una serie di immersioni a tema, per approfondire le loro conoscenze e migliorare la loro capacità di riconoscimento di specie, talvolta
difficili da identificare come le spugne o gli cnidari. Non appena avremo un programma più dettagliato, verrà messo sul sito.
Per ora non ci resta che goderci il ricordo dell’immersione e della pizza mangiata sulla barca, tra un bagno e l’altro.
Monica Previati
Coordinatrice Subacquei Volontari Mar Tirreno Nord
Reef Check Italia Onlus