Nell'estate del 2009 nelle acque dell'Area Marina Protetta Isole Pelagie è stata registrato un ritrovamento importante nel contesto delle specie
marine introdotte nel Mar Mediterraneo. In località Capo Grecale, nella fascia costiera orientale dell'isola di Lampedusa, è stata infatti individuata e fotografata la cernia
africana Cephalopholis taeniops la cui distribuzione generalmente è riportata per le coste occidentali dell'Africa, dal Marocco all'Angola, inclusi gli Arcipelaghi di Capo
Verde e Principe e Sao Tomé.
Si tratta di una specie di cernia che non supera in genere 40 cm di lunghezza (può raggiungere 70 cm) e che vive su fondali sia sabbiosi che rocciosi fino a 200 metri di profondità. E' un pesce
dalla livrea appariscente con il corpo rosso-arancio e con piccole chiazze blu. Queste sono disposte anche sulle pinne i cui margini sono blu intenso. Sotto l'occhio è presente una breve linea
blu. L'effetto percettivo della colorazione cambia notevolmente a seconda della quantità di luce, naturale o artificiale, impressa sull'animale (vedi differenza tra le due foto); con luce
naturale infatti l'animale appare verde bluastro. Si tratta della prima segnalazione per le acque italiane per questa specie entrata nel Mediterraneo dallo Stretto di Gibilterra. La prima
segnalazione per il Mediterraneo risale al 2007 sulle coste della Libia non lontano quindi da Lampedusa. Cephalopholis taeniopsrappresenta la prima cernia esotica di origine Atlantica
poiché coioides(Hamilton, 1822) e malabaricus(Bloch & Schneider, 1804), segnalate nel bacino orientale, hanno origine Indo-pacifica.
Questo ritrovamento dimostra che il fenomeno di espansione di specie esotiche (entrate nel Mar Mediterraneo dal Canale di Suez e dallo Stretto di Gibilterra) e di specie native legate ad acque
calde è in atto ed è imputabile ai cambiamenti climatici del nostro mare. I cambiamenti nella distribuzione di organismi marini sono maggiormente rilevabili in corrispondenza di aree di
transizione (o confine biogeografico) come il Canale di Sicilia che separa il settore occidentale da quello orientale e gioca un ruolo di crocevia per le specie Atlantiche e le specie lessepsiane
introdotte.
Fabio Giardina
Area Marina Protetta “Isole Pelagie”
Lampedusa (AG)